Il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Segretariato Italiano di PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) annunciano i progetti vincitori dei Bandi 2020 della Sezione 1 che assegnano circa 9 milioni di euro alla ricerca italiana nel settore agroalimentare.
I dati, resi noti dalla Fondazione PRIMA, si riferiscono al primo stadio di valutazione da parte di esperti indipendenti, secondo le rigorose regole di Horizon 2020, su progetti nei quali è prevista la partecipazione di almeno un ente di ricerca della costa Sud del Mediterraneo.
Per il 2020, PRIMA ha messo a disposizione 70 milioni di euro complessivi, di cui 33 milioni per i progetti della sezione 1 (finanziata interamente dalla Commissione Europea) e 37 milioni per la sezione 2 (finanziata da ciascuno dei 19 Paesi afferenti al Programma). Anche quest’anno, seppur solo in relazione agli esiti della Sezione 1 (la Sezione 2 è ancora in valutazione), il nostro Paese si distingue per la qualità della ricerca e i risultati raggiunti; ciò in considerazione della circostanza che l’Italia: l’Italia infatti coordina 7 progetti su 15 selezionati e, in ben 13 di questi, è presente con almeno un’unita di ricerca, per un totale di 36 entità italiane destinatarie del finanziamento, tra raggruppamenti di Università, Centri di ricerca ed imprese.
“I risultati di quest’anno confermano l’eccellenza della ricerca e dell’innovazione italiana in bandi internazionali particolarmente competitivi, come quello di PRIMA” dichiara Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione PRIMA. “Questo risultato è un’ottima notizia in tempi così particolarmente difficili. Tali progettualità rappresenteranno anche un’opportunità in termini di competitività complessiva per il Paese, fornendo soluzioni concrete a supporto delle sfide della sostenibilità sulle quali PRIMA è fortemente impegnata, in linea con il Green Deal europeo e le diverse strategie europee nel settore. Il Segretariato Italiano di PRIMA, con il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, si sta anche impegnando nella promozione di progetti di ricerca, soluzioni e buone pratiche attraverso la piattaforma POI, l’Osservatorio italiano sull’innovazione e la sostenibilità del settore agroalimentare”.
Le proposte progettuali italiane sono equamente distribuite sulle varie aree tematiche previste dal Programma PRIMA, incluse proposte capaci di collegare le tre aree di intervento di PRIMA: gestione efficiente delle risorse idriche, agricoltura sostenibile e filiera agro-alimentare.
I progetti a guida italiana, ciascuno con una forte componente di innovazione, propongono, tra gli altri aspetti: lo sviluppo di nuovi alimenti a base di grano dall’elevato valore nutrizionale e salutistico; il miglioramento della sostenibilità nella filiera produttiva di polli e ovini, valorizzando le capacità di adattamento delle razze locali; la produzione di alimenti sostenibili per ruminanti arricchiti da olio di sansa e polifenoli; il riutilizzo di acque non convenzionali per contrastare il problema della scarsità idrica; lo sviluppo di sistemi di quantificazione dell’uso di acqua per un miglior adattamento al cambiamento climatico. A questi, si aggiungono progettualità che dimostrano i benefici in termini economici, sociali ed ambientali di un approccio olistico capace di tenere insieme le sfide legate ad ecosistema, cibo e risorse idriche.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha confermato, per il 2020, un finanziamento di 7 milioni di euro a disposizione dei ricercatori e innovatori italiani per la sezione 2 i cui risultati verranno annunciati nel corso del mese di gennaio 2021.
I progetti vincitori della sezione 1 sono disponibili a questo indirizzo: prima-med.org/results-of-the-call-prima-section-1-2020/